Nuovo DPCM del 24 ottobre 2020

Ecco il testo del Dpcm 24 ottobre, con le nuove misure in vigore dal lunedì 26 per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 maggio 2020, n. 35, recante «Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19», e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante «Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19».

ECCO LE PRINCIPALI NOVITA’

Per il reparto ristorazionedopo le 18 e fino alle 5 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico, mentre è consentita la consegna a domicilio. È consentita fino alle 24 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di 4 persone non conviventi. Resta invece consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi ma «limitatamente ai propri clienti». Rimangono aperti anche gli autogrill, oltre a bar e ristoranti negli ospedali e negli aeroporti.

Vengono chiusi teatri e sale cinematrografiche, si legge nel documento, oltre ai parchi tematici e di divertimento.

Chiusi anche palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali. Si potrà però fare sport all’aperto, in modo individuale e sempre rispettando il distanziamento sociale di almeno 2 metri.

Vengono sospese le attività sportive di squadra, svolti sia all’aperto che al chiuso. Restano invece consentiti gli eventi e le competizione di interesse nazionale, nei settori professionistici e dilettantistici, ma a porte chiuse.

Restano aperti parrucchieri ed estetiste con controlli molto più serrati sul rispetto dei protocolli e ordinanze di chiusura immediata per chi risulta non in regola.

Le scuole primarie e dell’infanzia rimangono in presenza, mentre per le scuole secondarie dovranno adottare la didattica a distanza per il 75% delle lezioni.

Le università devono organizzare lezioni sia in presenza che a distanza, in base all’andamento del quadro epidemiologico del Paese.

Viene “fortemente raccomandato” a tutti i cittadini di non spostarsi, con mezzi privati o pubblici, se non per motivi di lavoro o di salute.

Strade o piazze dove c’è pericolo di assembramenti possono essere chiuse alle ore 21, salvo fatto l’accesso e il deflusso di commercianti e residenti.

Chiusi anche gli impianti sciistici, che possono essere utilizzati solo dai professionisti per gli allenamenti e dagli amatori, solo se seguiranno le linee guida di Regioni e Cts per evitare assembramenti.

Vengono fermate anche le fiere, le sagre, i congressi, i convegni in presenza, che si possono tenere solo a distanza. Le cerimonie pubbliche si devono svolgere senza la presenza di pubblico. Consentito, invece, l’accesso di bambini e ragazzi a «luoghi destinati allo svolgimento di attività ludiche, ricreative ed educative, anche non formali, al chiuso o all’aria aperta, con obbligo di adottare appositi protocolli di sicurezza predisposti in conformità alle linee guida del Dipartimento per le politiche della famiglia»

Rimangono aperti i musei e luoghi di cultura, che devono seguire le norme di sicurezza e con flussi di visitatori contingentati.

Per quanto riguarda le funzioni religiose, si possono svolgere consentendo la distanza di 1 metro tra i fedeli ed evitando assembramenti, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi.

Le visite nelle Rsa o nelle strutture riabilitative sono limitate ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura.

Le attività commerciali al dettaglio possono rimanere aperte ma devono assicurare la distanza di almeno un metro tra i clienti, ingressi dilazionati e la permanenza all’interno solo per il tempo dell’acquisto.

Nel dpcm viene “fortemente consigliato” lo smart working come modalità di lavoro, sia per le aziende private che per il pubblico.

Vengono chiuse anche le sale bingo, sale giochi, sale scommesse e casinò.

Per quanto riguarda le feste, sono vietate sia al chiuso che all’aperto, sia per cerimonie civili che religiose. Anche per le abitazioni private è fortemente sconsigliato accogliere persone diverse dai conviventi, se non per motivi lavorativi o di urgenza.