Fisco. Unimpresa, decreto è regalo da 15 miliardi a grandi aziende e non aiuta pmi

Arcobaleno UnimpresaLe misure contenute nel contestato decreto sulla semplificazione fiscale sono, di fatto, un regalo ai grandi gruppi societari, mentre non aiutano le micro, piccole e medie imprese. Il provvedimento mette infatti a rischio i 18.000 accertamenti in corso da parte dell’agenzia delle Entrate, riguardanti soprattutto le realtà societarie di maggiore dimensione, con una consequenziale perdita di gettito non inferiore ai 15 miliardi di euro. Lo rileva il Centro studi di Unimpresa in relazione al provvedimento sulla semplificazione tributaria che tornerà al consiglio dei ministri del 20 febbraio.

Secondo l’analisi di Unimpresa, il provvedimento nel suo complesso contiene un mix di interventi che vanno incontro alle sole esigenze dei grandi gruppi industriali e imprenditoriali, ma non sono presenti benefici per le pmi. Sia la norma sul limite al 3% per l’evasione sia quelle sui documenti contabili sia quelle sui termini per l’accertamento rappresentato agevolazioni, miglioramenti normativi e semplificazioni, indirizzate a favorire la certezza del diritto, ma solo per le grandi imprese.

Il provvedimento, a giudizio di Unimpresa, andrà poi corretto per evitare di pregiudicare l’attività di accertamento in corso da parte dell’agenzia delle Entrate. Secondo dati dell’amministrazione finanziaria al 2014 erano aperte 18.000 indagini fiscali sulle aziende e molte di queste potrebbero essere penalizzate dalle norme contenute nella bozza del decreto fiscale. La perdita di gettito potrebbe essere di almeno 15 miliari: si tratterebbe di un buco enorme nelle casse dello Stato che poi il governo sarebbe costretto a coprire gioco forza di fretta introducendo nuove tasse o inasprendo tributi già esistenti.

“L’unica riforma seria sulla quale il governo di Matteo Renzi deve necessariamente impegnarsi è quella volta alla progressiva riduzione del carico fiscale sia sulle famiglie sia sulle imprese” osserva il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi. “Solo con meno tasse possiamo sperare di agganciare la ripresa economica e di guardare al futuro con fiducia” aggiunge il presidente di Unimpresa.

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