Pagare meno tasse: guida per i professionisti

finanziamentiPagare meno tasse in maniera legale è possibile, basta cambiare la propria mentalità e affidarsi al giusto consulente fiscale.

Uno degli argomenti che maggiormente interessa i professionisti, è quello riguardante la possibilità di ridurre la propria tassazione fiscale. Oggi ci sono tantissimi siti internet che promettono miracoli su questo argomento, offrendo metodi straordinari e sconosciuti ai più, per pagare “legalmente” (dicono loro) meno tasse. Il problema è che molti contribuenti credono effettivamente che questi metodi siano legali, commettendo errori, che spesso portano al risultato opposto: un accertamento fiscale, con tanto di sanzioni e interessi da pagare.

Tuttavia, non bisogna disperare, perché pagare meno tasse in modo del tutto legale è possibile, basta soltanto conoscere la normativa fiscale, per poterla sfruttare a proprio favore. Mi rendo conto che non sia semplice studiarsi la normativa fiscale riguardante i professionisti, ma per questo ci sono i consulenti fiscali. Quello che molto di voi ignorano è che per pagare meno tasse bisogna pianificare l’aspetto fiscale della vostra attività. Per pagare meno tasse poco importa se siete bravi o meno bravi nel vostro lavoro, quello che importa è come il vostro consulente riesce a pianificare in modo accurato il vostro carico fiscale da un anno all’altro, ma soprattutto la riduzione della tassazione dipende da come voi riuscite a gestite correttamente i costi legati allo svolgimento dell’attività professionale.

La corretta gestione dei costi – La vera parola magica per ridurre la tassazione di un professionista riguarda la corretta gestione dei costi. Molti professionisti non sanno, non sono stati informati, o ancora peggio non curano adeguatamente i costi legati alla propria attività. Pensate al biglietto del treno o della metro, all’aggiornamento professionale, al quotidiano di settore, al pranzo al ristorante, o ai rifornimento di carburante. Queste sono soltanto alcune delle spese che i lavoratori autonomi sostengono quotidianamente. Tuttavia, soltanto pochi professionisti conoscono come trattare a proprio vantaggio questi costi per ridurre il proprio carico fiscale. Molti di voi penseranno che si tratta solo di importi di piccola entità, poche decine di euro al giorno, ma se ci pensate bene, se sommate, a fine anno tutte queste spese possono formare una cospicua somma, che con gli opportuni accorgimenti potrà essere dedotta dal vostro reddito professionale, e quindi vi permetterà di pagare meno tasse. Facile penserete voi, e invece non le è. Quello che molti voi penseranno in questo momento è che stanno già facendo tutto questo, infatti, ogni trimestre portano al proprio commercialista tutti i costi della propria attività sostenuti nell’ultimo periodo. Quello che non sapete, è che molti dei costi che portate spesso non portano ai risultati sperati perché non giustificati nella maniera più corretta, e per questo vengono scartati, e quindi non considerati nella vostra contabilità legata all’attività professionale. Per questo motivo, una corretta gestione dei documenti è fondamentale per pagare meno tasse.

La giustificazione dei costi – Ogni costo sostenuto dal professionista, se correttamente giustificato (in seguito vedremo come), consente una deduzione fiscale, variabile a seconda della normativa, ma pur sempre una piccola deduzione. Per poter sfruttare la deduzione è necessario che il costo sostenuto sia effettivamente sostenuto dal professionista, e per poterlo constatare è necessario che lo stesso sia corroborato da una fattura o dal c.d. “scontrino parlante” (lo scontrino con l’indicazione della partita Iva del professionista). Se ci pensate bene, quante volte vi è capitato di non farvi fare fattura per fretta o per non lungimiranza, quando siete fuori a pranzo. Ebbene ognuna di queste volte dovete ricordarvi che è un’occasione persa per pagare meno tasse. Una volta capito questo segreto, ecco che il vostro modo di vedere la vita quotidiana cambierà, in funzione dell’inerenza o meno del costo sostenuto con la vostra attività professionale.

A questo punto possiamo andare ad analizzare più in dettaglio quali sono i costi che potete sfruttare, e quindi dedurre dal vostro reddito professionale. Ricordatevi bene che tutto questo è assolutamente legale, in quanto si tratta dei costi, previsti dal DPR n. 917/86, ovvero il nostro Testo Unico delle Imposte sui Redditi.

I costi deducibili interamente dal reddito – Per il professionista sono deducibili dal reddito tutte le spese sostenute nell’esercizio della propria attività ed attinenti alla stessa, secondo il principio di inerenza. Per verificare se un costo sostenuto rispetta il principio di inerenza, è necessario verificare se lo stesso è da imputare alla sua sfera personale o professionale. Solo in questo secondo caso il costo diventa deducibile dal reddito e l’Iva sarà totalmente detraibile. Esempi di spese generalmente deducibili sono:

  • acquisto di libri e riviste professionali;
  • acquisto di cancelleria, materiali di consumo e valori bollati;
  • spese per lavoro dipendente e prestazioni di lavoro autonomo occasionale;
  • utenze intestate allo studio professionale;
  • acquisto di beni strumentali per l’esercizio dell’attività.

Pensate a quante volte avete acquistato un libro o vi siete recati in cartoleria per acquistare del materiale e non vi siete fatti rilasciare fattura, in pratica tutte occasioni sprecate per pagare meno tasse.

Spese parzialmente deducibili – Accanto a spese completamente deducibili, che rispettano il principio di cassa e inerenza vi sono altre categorie di spese che i professionisti sostengono ma che il legislatore fiscale consente di dedurre soltanto in maniera parziale. Vediamo i casi principali:

  • Beni immobili – Per i beni immobili è necessario fare una distinzione. Se l’immobile ha categoria catastale A/10 ed è acquistato uso studio la relativa deduzione, avverrà per il tramite delle quote di ammortamento annuali, se viene acquistato, mentre con i canoni di affitto, se condotto in locazione. In ogni caso sarà deducibile tutto il reddito.  Il discorso però cambia qualora si decida di destinare la propria casa a luogo di esercizio della propria attività. In questo caso, si parla di utilizzo promiscuo dell’immobile, nel quale verrà svolta l’attività professionale (di medico, commercialista, avvocato, geometra, ecc). I costi sostenuti per l’acquisto, l’affitto o i costi di gestione dell’immobile saranno deducibili al 50% a condizione che l’immobile sia intestato al professionista. L’Iva è indetraibile;
  • Autovetture – Le spese per l’autovettura che riguardano i costi di manutenzione e la spesa per acquisto di carburanti (documentata con scheda carburante), sono deducibili al 20%. L’Iva, invece è detraibile al 40%.  La quota annuale di ammortamento è sempre deducibile al 20% nei limiti del costo del bene nel limite di €. 18.075,99. Nel caso in cui l’autovettura sia acquistata in leasing la deducibilità dei canoni è subordinata al fatto che la durata del leasing non sia inferiore al periodo di ammortamento ordinario previsto dai coefficienti fiscali (4 anni). Se, infine, l’auto viene acquisita tramite locazione i relativi canoni sono deducibili al 20% e fino al limite di €. 3.615,20 annui;
  • Telefoni cellulari – I costi legati ai telefoni cellulari sono deducibili all’80% sia che riguardino l’affitto, la locazione o il leasing di telefonia mobile e fissa. Per questi costi il legislatore fiscale, in un certo senso forfettizza il costo, anche se il bene viene utilizzato esclusivamente per l’esercizio della professione. L’Iva è detraibile al 50% per le utenze da cellulare e al 100% per il traffico da telefono fisso;
  • Spese alberghi e ristoranti – Sono deducibili anche le spese di vitto e alloggio al 75% del loro ammontare sempreché il totale delle spese sostenute nell’anno non sia maggiore del 2% dei compensi percepiti nell’anno di imposta. Tali spese se sono documentate da fattura l’Iva è totalmente detraibile, se documentate da ricevuta fiscale l’Iva è indetraibile;
  • Spese di rappresentanza (spese per viaggi turistici per attività promozionali, spese per feste o ricevimenti, inaugurazioni, mostre e fiere etc) – sono deducibili se sono inerenti all’attività svolta e nel limite del 1% dei compensi percepiti. L’Iva è totalmente indetraibile;
  • Convegni, congressi e corsi di aggiornamento professionale – sono deducibili nella misura del 50%. L’Iva è detraibile al 100%;
  • Iva indetraibile – I professionisti possono dedurre l’Iva che non si sono potuti detrarre in quanto le disposizioni di legge consentivano una percentuale di detraibilità inferiore al 100%, come nel caso di auto utilizzate promiscuamente o nel caso delle spese di rappresentanza.

Pagare meno tasse grazie al vostro Commercialista – Un altro aspetto che molti sottovalutano è l’ausilio del vostro consulente fiscale. Oggi molti professionisti si affidano semplicemente al consulente che offre il prezzo più vantaggioso per la gestione degli adempimenti fiscali, pensando che il valore aggiunto che questo professionista possa offrirvi sia limitato. Quanto di più sbagliato! L’ausilio di un commercialista esperto e preparato è fondamentale per ridurre il carico fiscale, e questo ausilio spesso si traduce in un costo più elevato, ma che sicuramente è compensato dal minor carico fiscale ottenuto ogni anno. Come può essere di ausilio il Commercialista vi chiederete voi. La risposta è semplice, calibrando per ciascuno il proprio carico fiscale effettivo. Mi spiego meglio. Voi sapete che ogni anno dovete pagare gli acconti per l’anno successivo. In pratica il carico fiscale di ogni anno è dato dal saldo delle imposte dell’anno fiscale passato e gli acconti previsti per l’anno fiscale in corso. Ebbene questi acconti sono proprio la leva di intervento per calibrare il giusto carico fiscale. Tali acconti possono essere calcolati basandosi sul carico fiscale dell’anno precedente, oppure sul carico fiscale dell’anno in corso. Quello che la maggior parte dei consulenti fiscali effettua, è far pagare gli acconti sulla base dell’anno precedente. Come vi sarete resi conto anche voi, non tutti gli anni il vostro reddito è uguale, alcune volte sale altre scende. Ebbene nei momenti in cui scende, se non si parametra anche il carico fiscale sulla base di questa diminuzione, si rischia di mettere in seria difficoltà il professionista, che si sente oberato da un carico fiscale, effettivamente eccessivo. La normativa fiscale permette tutto questo, attraverso la determinazione degli acconti d’imposta con il c.d. “metodo previsionale”. Per questo motivo, agire sul carico fiscale effettivo dell’anno in corso è una leva fondamentale per ridurre, o meglio adeguare il carico fiscale all’effettivo reddito del professionista. Una corretta pianificazione fiscale di questo tipo può portarvi anche ad una riduzione significativa delle imposte da versate, restando del tutto al riparo da possibili contestazioni.

Conclusioni – In questa breve guida spero di essere riuscito a trasmettervi che per un professionista pagare meno tasse, in maniera del tutto legale è possibile, basta soltanto cambiare la propria mentalità, fare maggiore attenzione e scegliere bene il proprio consulente fiscale. Avere accanto il giusto consulente può fare davvero la differenza, nella giusta programmazione della vostra attività. Ricordatevi che siete soltanto voi gli artefici del vostro destino, anche da un punto di vista fiscale.

FONTE: fiscomania.com