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IMU e TASI versata ad altro comune: come rimediare

TASI IMUPremessa – In tempi di scadenza IMU e TASI e quindi di compilazione del modello F24 necessario ai fini del versamento è possibile che siano commessi errori: ad esempio è riportato un codice tributo errato oppure un codice del comune sbagliato.

Si pone dunque il problema di capire come poter rimediare all’errore commesso.

Nel caso in cui il contribuente si accorga, dopo aver eseguito il versamento, di aver riportato un codice tributo errato (es. è indicato il codice 3918 in luogo di 3916) questi può rimediare all’errore presentando una richiesta di correzione al comune stesso di ubicazione dell’immobile in questione e destinatario del versamento.

Il problema è invece di diversa soluzione nel caso in cui il versamento è eseguito con modello F24 in cui è riportato un codice comune errato (e quindi diverso da quella che dovrebbe essere il destinatario del tributo).

Ad ogni modo in tal caso non ci sono sanzioni applicabili. Infatti ai sensi del comma 7 art. 13 D.lgs. n. 471/1997 “le sanzioni previste nel presente articolo non si applicano quando i versamenti sono stati tempestivamente eseguiti ad ufficio o concessionario diverso da quello competente”.

Errata digitazione da parte dell’intermediario (banca o posta) – Spesso si sono riscontrati casi in cui il contribuente presenta, in banca o in posta, il modello F24 con l’esatta indicazione del codice catastale del comune, ma, a causa di un errore di digitazione dell’operatore, viene inserito nel terminale un codice differente con conseguente riversamento della somma ad altro comune.

In tale ipotesi, l’interessato può a rivolgersi alla banca o all’ufficio postale nel quale ha eseguito il versamento per ottenere la correzione così come da modello F24 cartaceo in suo possesso, senza alcun costo. In particolare, il contribuente può presentare una richiesta di correzione allegandovi la ricevuta del Modello F24 in suo possesso e contenente l’esatta indicazione del codice comune e la banca o la posta a sua volta procedere alla rettifica del codice ai sensi della Risoluzione n. 2/DF del 13 dicembre 2012 del MEF.

In questo modo, il pagamento è riversato al comune corretto.

Si fa presente che, il comune da parte sua non può chiedere direttamente la correzione, poiché si tratta di un rapporto privatistico tra la banca/posta e contribuente, pertanto sarà in ogni caso quest’ultimo che dovrà preoccuparsi di chiedere la correzione presentando idonea documentazione dalla quale sia rilevabile l’errore. Inoltre, può essere opportuno presentare (per conoscenza) anche al comune stesso (quello di ubicazione dell’immobile) una copia della richiesta di correzione presentata alla banca o alla posta.

Errata compilazione da parte del contribuente – Nel caso in cui, invece, sia stato il contribuente stesso ad indicare un codice comune errato, la correzione non può essere richiesta alla banca / posta, ma è necessario presentare al comune al quale il pagamento è stato erroneamente effettuato una richiesta di riversamento a favore del comune di ubicazione dell’immobile.

Si tratta di un modulo da compilare, messo a disposizione dal comune stesso, in cui l’interessato chiede contemporaneamente il rimborso di quanto erroneamente versato e il riversamento di tale rimborso al comune corretto. In tal modo il comune destinatario dell’erroneo versamento riversa l’importo ricevuto nelle casse del comune di ubicazione dell’immobile.

FONTE: fiscal-focus.it

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